un inganno nel crepuscolo

C’è un inganno nel crepuscolo 2

Realised in collaboration with Mattia Pajè, Filippo Marzocchi, Andrea Magnani, Daniele Guerrini.
Produced by Live Arts Week/Xing.
[ita]
Nato dalla collaborazione di un gruppo di artisti e curatori attivi tra Bologna e Milano, c’è un inganno nel crepuscolo 2 prende la forma di un luogo abitato da figure abnormi e dialoganti, un gruppo scultoreo di talking heads immerse in un ambiente sonoro, “…in quel momento tra chiaro e scuro, quando i fiori di carciofo si illuminano e le casacche sportive bucherellate brillano di luce propria, più scure e appiccicose nei punti sudati, Geb e Nut stanno copulando; si sente una voce priva di genere, un sibilo ermafrodita.” Gli autori operano “un riciclo d’identità che genera un film statico, una narrazione tra il morto e il vivo, risultato di un’esplorazione nel cimitero di elefanti. Una nuova alba nel tramonto, gli esseri umani spostano tonnellate nel tentativo di desaturare il colore e raggiungere un punto di partenza.”
[eng]
Born from the collaboration of a group of artists and curators active between Bologna and Milan, the project takes the shape of a place inhabited by abnormal and dialoguing figures, a sculptural group of talking heads immersed in a sound environment, “… between light and dark, when the artichoke flowers light up and the perforated sports jackets shine with their own light, darker and sticky in the sweaty spots, Geb and Nut are copulating. One hears a voice, a hermaphrodite hiss”. The authors operate “a twist of identity generating a static film, a narration between the dead and the living, the result of an exploration in the elephant graveyard. A dawn in the sunset. Humans move tons in an attempt to desaturate color and reach a starting point.”

 

 
C’è un inganno nel crepuscolo 2, papier-mâché and iron carnival masks, 4 channels sound, dimensions variable; installation view at Gelateria Sogni di Ghiaccio, Bologna, 2019. ph. Luca Ghedini