Fuori Terra
Mattia Pajè
Alchemilla, Palazzo Vizzani, Bologna, 2022.
The project has been curated by Giovanni Rendina and supported by Istituzione Bologna Musei, MAMbo, Art City 2022 , Artefiera, Alchemilla, in collaboration with Associazione BOCA e Gelateria Sogni di Ghiaccio. With the contribution of Zunarelli – Studio Legale Associato e Z&C International s.r.l.
[ita]
Fuori Terra è un gruppo scultoreo composto da figure umanoidi immerse in un ambiente installativo. Le sculture, modellate in resina bicomponente, sono organizzate in modo da formare diversi elementi aneddotici, leggibili come una cosmogonia creata dall’artista a partire da due alfabeti visivi: l’estetica new age e quella della televisione commerciale. Lo spazio nel quale sono installate è punteggiato da objet-trouvé, selezionati e dislocati dall’artista a seguito delle sue sperimentazioni su prodotti coinvolti nelle pratiche spirituali e pseudoscientifiche (con fini curativi, di crescita personale e di sviluppo di abilità paranormali), e di una serie di visite agli archivi televisivi che conservano allestimenti e scenografie. L’ambiente in cui gli oggetti sono inseriti è raccordato tramite l’utilizzo di argilla cruda che, applicata come isola di sostegno, permette ai nuclei scultorei di emergere da uno stesso indistinto strato grigio.
L’esposizione si sviluppa a partire dall’interesse dell’artista verso il concetto di verità. Il progetto volge uno sguardo particolare all’emersione di nuovi regimi di verità, rintracciabili a partire dai contenuti che popolano i social network, legati alla ripresa di tematiche “magiche” e teorie del complotto. Lo sgretolamento del fronte mainstream di informazione, che un tempo era animato principalmente da giornali e televisione, ha infatti lasciato posto sulle piattaforme online ad una molteplicità di teorie e forme di sapere esoteriche, spesso in antitesi rispetto al pensiero scientifico. Questo tipo di attenzione si incrocia con la pratica del disegno, che l’artista ha portato avanti durante i mesi di isolamento. La congiunzione che ne deriva, prende forma con l’opera installativa Fuori Terra, all’interno della quale l’artista presenta episodi mitici, riproducendo la pratica museale del diorama. Questa scelta espositiva è determinata dalla volontà di creare tensione tra l’aspetto educativo-scientifico e quello maggiormente legato all’intrattenimento. Il diorama, infatti, riproduce simbolicamente porzioni del mondo naturale sintetizzandone gli elementi e, pur ricalcando una prassi classificatoria e scientifica, presenta aspetti fortemente ludici e scenografici.
[eng]
Fuori terra is a sculptural group by Mattia Pajè. It is composed of humanoid figures immersed in an installation environment. Modelled with resin, sculptures form different comsmogonic scenes. The artist composed these sets using two visual alphabets: the new age and the private television’s aesthetics. The figures dialogue with found objects dislocated by the artist following a series of visits to the settings and scenography television’s archives. Furthermore, the display involves a series of products selected by Pajé from his studies on spiritual and pseudoscientific practices for healing purposes, personal growth and development of psychic abilities. Raw clay, applied as a support, allows the sculptural nuclei to emerge from the same indistinct grey layer.
Pajè’s exhibition develops from his interest in the concept of truth. The project takes a particular look at the emergence of new regimes of truth, traced from the resumption of “magical” themes and conspiracy theories, especially in social networks. In fact, online platforms have allowed a multiplicity of theories and esoteric knowledge to arise.
This particular concern crosses Pajè’s drawing subjects, articulated by the artists during the months of lockdown. The resulting conjunction takes physical shape with Fuori Terra, in which the artist presents mythical episodes by reproducing the museum practice of dioramas. This choice is determined by his will to create tension between the educational-scientific and the entertainment aspects, the same tension present in information environments such as museums, television and social networks. Indeed, the diorama symbolically reproduces portions of the natural world, synthesising its elements and, while following a scientific and classificatory practice, it still presents playful and scenographic features.
Fuori Terra, installation view, Alchemilla, Palazzo Vizzani, Bologna, 2022. Ph Carlo Favero, courtesy of the artist.